Il colore usato dai bambini ci dà delle indicazioni sulla loro personalità ed anche sul loro stato psicofisico.
I colori rappresentano il mondo emotivo del bambino e come si relaziona con la realtà.
Un bambino che usa colori vivaci e caldi esprime un carattere estroverso e bisognoso di spazi. Userà
tutti i colori che ha a disposizione per comunicare la sua creatività.
Un bambino invece sofferente o triste utilizzerà pochi colori, probabilmente delicati e stesi sulla carta con leggerezza.
L’assenza del colore in un disegno infantile può rivelare un vuoto affettivo e a volte una tendenza antisociale.
Colorare può attivare un processo di benessere che stimola la fantasia e la fiducia in se stessi e verso gli altri.
Esiste un parallelismo tra ENFASI del colore e emotività.
Tra i18 mesi e i 3 anni i colori non hanno una grandissima rilevanza, per il bambino il segno tracciato deve essere in contrasto con il colore del foglio, in modo da identificare quei segni.
Per cui in questa fase non ha così senso avere a disposizione più colori; soltanto quando i segni assumono significato allora il colore aiuta il bambino a dare un'identità al suo disegno.
I bambini tra i 3 e i 6 anni, hanno per il colore un forte interesse che precede l’interesse per la forma: infatti la scelta del colore è guidata dalle preferenze personali.
Le tonalità sono tanto più forti quanto più il bambino è piccolo. Con
la crescita subentrano le sfumature e i toni si fanno meno netti e
violenti.
Alcune ricerche inglesi però, dimostrano che la scelta del colore non deriva solo dall'associazione positiva o negativa della figura disegnata, ma anche da altre variabili. Ai bambini inglesi di 4 e 7 anni (provenienti da due contesti educativi diversi: uno incoraggia ad eseguire disegni realistici, l'altro incoraggia per lo più alla libertà e creatività) è stato chiesto di disegnare una figura neutra, una triste e una felice, utilizzando per ciascuna un foglio diverso e un solo colore a scelta. Analizzando i colori nelle figure felici c'è una certa omogeneità, mentre nelle figure tristi i bambini con un'educazione tradizionale hanno usato il verde, arancione, blu e gli altri bambini hanno utilizzato il rosso e il giallo...scelta alquanto insolita visto che sono colori associati ad emozioni positive.
Questo è un semplice esempio secondo me per capire di procedere CAUTI nella valutazione e associazione dei colori ai vari stati d'animo...i bambini sceglierebbero i colori secondo le necessità dell'esecuzione.
Perciò usare il "colore" come parametro con cautela! ;)
interessante! è vero, non dobbiamo arrivare a conclusioni precipitose...
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