E' fondamentale sviluppare questa abilità altrimenti si può ripercuotere a lungo termine: alla base delle difficoltà nella scrittura quando il bambino arriva a scuola, è proprio per il fatto, solitamente, che questi bambini si rifiutavano, "non avevano voglia" di disegnare. Quante volte a tutti noi è capitato di sentire un bambino lamentarsi di non voler disegnare o colorare? E' importante quindi incentivare l'uso del disegno e renderlo il più piacevole possibile al piccolo attraverso giochi e magari attraverso la possibilità di poter utilizzare vari materiali e strumenti (pennelli di varie misure, mani, dita, ecc, e perchè no lìutilizzo di materiali come il pongo o la pasta di sale, che si può anche colorare assieme, ...), per far scoprire al bambino altri aspetti forse più divertenti del disegno!
scarabocchio disordinato |
Circa 6 mesi dopo dai primi scarabocchi si entra nella fase degli "scarabocchi controllati", in cui il bambino ha più controllo sui suoi movimenti, grazie a un migliore coordinamento visuomotorio. Qui si perfeziona la motricità fine del piccolo (per cui è in grado ad esempio di abbottonarsi la giacca!).
Rhoda Kellogg (1969 - psicologa ed educatrice scuola materna) classificò questi scarabocchi sviluppando un vero e proprio alfabeto grafico-pittorico. Secondo l'autrice sono la base per le rappresentazioni più complesse (stadio dei modelli).
Dai 2-3 anni siamo nello stadio delle forme, dove inizialmente gli scarabocchi assomigliano a forme geometriche e poi verso i 3 anni diventano forme combinate insieme. Alcune di queste forme sono importanti in quanto preparano il passaggio del bambino alla rappresentazione pittorica.
A 3 anni il bambino si accorgerà che tra i segni tracciati e l'immagine di un oggetto esiste un nesso: il bambino traccia dei segni e al termine del disegno li interpreta in base alla loro somiglianza con elementi della realtà, assegnando loro un nome (realismo fortuito).
Progressivamente si può ad assistere ad un cambiamento sostanziale: nel bambino compare l'intenzionalità tra quello che traccia sul foglio e quello che vuole disegnare. Spesso accade però che le limitazioni cognitive del piccolo impediscano di realizzare in modo soddisfacente il proprio disegno, per cui nasce una sorta di conflitto: "volevo disegnare un cane, ma assomiglia ad un cavallo". Questo è il realismo mancato che inizia intorno ai 2 anni e mezzo fino ai 5, coincidendo con gli stadi precendenti.
In questa fase è curiosa la rappresentazione della figura umana, il cosidetto "omino testone".
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